sabato 16 aprile 2011

CINEFORUM 1° incontro - MINE VAGANTI

Martedì 19 aprile ore 18:00
Aula magna del liceo
CINEFORUM
 Mine vaganti



VI ASPETTIAMO NUMEROSI!
per info e proposte, commentate.

lunedì 28 marzo 2011

INTERVENTO SULLA LEGALITA':

La legalità parte dall'alto, dal Governo. Perchè legalità:
- non è aumentarsi lo stipendio approfittando di disastri ambientali;
- non è agire per i propri interessi;
- non è essere pagati 13 volte quello che prende un operaio in fabbrica.

L'esempio deve venire dall'alto. Abbiamo bisogno che la vita delle persone venga valorizzata, non distrutta.
La maggior parte delle colpe è da attribuire ai media:
- non può essere legale esaltare una meretrice;
- non può essere legale pagare cifre esorbitanti persone, solo perchè hanno presenza scenica.

Ormai si cresce nella convinzione che anche chi non studia, chi non si impegna, nella vita può cavarsela anche meglio di gente che si è spezzata la schiena con risultati pressochè nulli. Si veda infatti la concezione generalizzata che si ha del "secchione", spesso allontanto e mal visto.

Siamo circondati  da cattivi esempi tra cui le tanto acclamate banche: perchè pensate che nonostante la gente sia consapevole dei pericoli che si incontrano rivolgendosi ad usurai, c'è sempre qualcuno che lo fa?

E' il timore che genera l'illegalità: timore della mafia che uccide e brucia, timore dell'usuraio che ti rovina, timore di dire la propria per non fininre male. Pochi sono quelli che si rivolgono alla legge proprio per timore delle conseguenze. A proposito della legge: questa è proprio il capo dell'illegalità, i poteri dovrebbero essere divisi, ma il Governo li controlla: tutto si riduce solo in un circolo vizioso senza fine.

La legalità non può essere i 20 anni che richiedono i processi per essere portati a termine e nemmeno il tipico "passiamoci sopra" o "chiudiamo uin occhio" in cambio di una mazzetta.

Qui abbiamo bisogno di cambiamenti e devono partire da noi.
                                                                                                         
                                                                                                      Intervento di Andrea IV F

venerdì 25 marzo 2011

ELENCO CONSEGNATO AI RAPPRESENTATI:

Resto qui perchè...


Sogno una scuola che costruisca in meglio il mondo di domani
Sogno che alunni e professori si sveglino felici di andare a scuola
Sogno una scuola dove si studi per capire, conoscere e poter giudicare
non per prendere sei, settte, otto, nove,
o un voto in più di quello del mio compagno di classe,
sogno una scuola dove l'antico proverbio giapponese "insieme si è più intelligenti" trovi conferma tutti i giorni.
sogno una scuola aperta anche il pomeriggio, che sia un luogo in cui gli studenti possano
incontrarsi per studiare e approfondire insieme, anche aiutandosi a vicenda!
Sogno una scuola in cui tutti stiano comodi, in cui ci siano spazi adeguati alle esigenze vitali,
in cui anche il nostro corpo possa essere felice,
sogno una scuola dove alle pareti siano appese frasi significative di autori, maestri,
che hanno colpito la nostra mente e parlato al nostro cuore,
sogno una scuola dove non vi sia "guerra" fra professori e studenti, ma collaborazione,
dove ci si venga incontro nell'obiettivo comune di imparare e costruire il sapere,
dove gli studenti non cerchino un modo per "fregare" i professori;
dove i professori non cerchino un modo per "fregare" gli studenti,
ma dove
lealmente 
ognuno faccia la sua parte, consapevole che sta incidendo sul suo e sull'altrui futuro...
Sogno una scuola dove l'autogestione, le assemblee di classe o d'istituto
siano davvero mezzi utili
e non "mezzucci" per evitare lezioni o interrogazioni!
Sogno una scuola dove si esprima la propia idea senza il terrore di venire giudicati,
dove si possa ammettere di aver sbagliato,
di non aver studiato,
di non aver capito..
Sogno una scuola dove si ragioni insiemi dei problemi del nostro presente
e si cerchino insieme soluzioni nuove, che voi giovani potete apportare,
sogno una scuola dove la competizione lasci il posto alla collaborazione
sogno una scuola dove si possa crescere insieme
sogno una scuola dove ci si senta a a casa
sogno una scuola dove si combatta la tristezza, la rassegnazione, l'ansia del futuro
e si costruisca la speranza
dalla quale escano cittadini consapevoli
uomini e donne capaci di relazioni autentice, di scelte audaci, di decisioni coscienti
sogno una scuola che vi dia gli strumenti per affrontare le contraddizioni del nostro mondo e
il coraggio necessario per sporcarsi le mani per risolverle.

Non che questa scuola, almeno in parte, oggi non esista,
vorrei solo che ragionassimo insieme sul nostro sogno di scuola,
perchè solo così può iniziare ad avverarsi!

martedì 22 marzo 2011

ELENCHI - Tagli alla cultura e all'istruzione (2)


Sull' esempio degli elenchi tratti dal programma televisivo Vieni via con me siete tutti invitati a proporre altri elenchi su temi che vi stiano a cuore. Verranno letti all'assemblea sulla scuola pubblica con accompagnamento musicale, letti dagli stessi autori o da volontari.
grazie


Scelta politica e legalità (2)

Giacomo Ulivi (Parma, 29 ottobre 1925 – Modena, 10 novembre 1944) è stato un partigiano italiano. Studente di legge all'Università di Parma, decorato della Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Arrestato e tradotto in carcere fu interrogato e torturato. Inizialmente amnistiato, fu infine fucilato, per rappresaglia all'occupazione di Soliera da parte dei partigiani, sulla Piazza del Duomo di Modena il 10 novembre 1944 da un plotone della Guardia Nazionale Repubblicana insieme ad Alfonso Piazza ed Emilio Po.

Gli fu conferita la Medaglia d'argento al valor militare.
Questa lunga lettera, mai spedita, che si può considerare il testamento spirituale di Giacomo Ulivi, fu da lui scritta nei mesi del suo forzato esilio a Modena, su 14 foglietti staccati da un taccuino e poi ritrovati dopo la sua morte, tra le pagine dei suoi libri nella sua casa di via Castel Maraldo.

"Cari amici - scrive Giacomo Ulivi- vi vorrei confessare innanzi tutto, che tre volte ho strappato e scritto questa lettera. L’avevo iniziata con uno sguardo in giro, con un sincero rimpianto per le rovine che ci circondano, ma, nel passare da questo argomento di cui desidero parlarvi, temevo di apparire "falso", di inzuccherare con un patetico preambolo una pillola propagandistica. E questa parola temo come un’offesa immeritata: non si tratta di propaganda ma di un esame che vorrei fare con voi. Invece dobbiamo guardare ed esaminare insieme: che cosa? Noi stessi. Per abituarci a vedere in noi la parte di responsabilità che abbiamo dei nostri mali. Per riconoscere quanto da parte nostra si è fatto, per giungere ove siamo giunti. Ecco per esempio, quanti di noi sperano nella fine di questi casi tremendi, per iniziare una laboriosa e quieta vita? (...) Benissimo, è un sentimento generale, diffuso e soddisfacente. Ma, credo, lavorare non basterà; e nel desiderio invincibile di "quiete", anche se laboriosa è il segno dell’errore. Perché in questo bisogno di quiete è il tentativo di allontanarsi il più possibile da ogni manifestazione politica.

È il tremendo, il più terribile risultato di un’opera di diseducazione ventennale, di diseducazione o di educazione negativa, che martellando per venti anni da ogni lato è riuscita ad inchiodare in molti di noi dei pregiudizi. Fondamentale quello della "sporcizia" della politica, che mi sembra sia stato ispirato per due vie. Tutti i giorni ci hanno detto che la politica è un lavoro di specialisti (...) Teoria e pratica concorsero a distoglierci e ad allontanarci da ogni attività politica. (...) Lasciate fare a chi può e deve; voi lavorate e credete, questo dicevano: e quello che facevano lo vediamo ora, che nella vita politica ci siamo stati scaraventati dagli eventi. (...) Credetemi, la cosa pubblica è noi stessi: ciò che ci lega ad essa non è un luogo comune, una parola grossa e vuota. (...) Al di là di ogni retorica, constatiamo come la cosa pubblica sia noi stessi, che ogni sua sciagura è sciagura nostra...per questo dobbiamo prepararci. Può anche bastare, sapete, che con calma cominciamo a guardare in noi, e ad esprimere desideri. Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere. Ricordatevi siete uomini, avete il dovere se il vostro istinto non vi spinge ad esercitare il diritto, di badare ai vostri interessi. Avete mai pensato che nei prossimi mesi si deciderà il destino del nostro Paese, di noi stessi: quale peso decisivo avrà la nostra volontà se sapremo farla valere; che nostra sarà la responsabilità, se andremo incontro ad un pericolo negativo? (...) Oggi bisogna combattere contro l’oppressore. Questo è il primo dovere per noi tutti: ma è bene prepararsi a risolvere quei problemi in modo duraturo, e che eviti il risorgere di essi ed il ripetersi di tutto quanto si è abbattuto su di noi. Termino questa lunga lettera un po’ confusa, lo so, ma spontanea, scusandomi ed augurandoci buon lavoro."
Siete invitati a commentare e proporre idee!!

Tagli alla cultura e all'istruzione (1)

Uno spunto su cui riflettere..

L'ipotesi di Calamandrei.


"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.

Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico." Piero Calamandrei

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950
Siete invitati a commentare e proporre idee!!




lunedì 21 marzo 2011

Schedule 24/25 marzo

A.MAGNA= riforma Gelmini
TV= energia alternativa ambiente
LAVAGNE INTERATTIVE= questione libica
PALESTRA maschile= Unità d'Italia
PALESTRA femminile=scelta politica e legalità


GIOVEDI' 24 1°GIORNO:
                                   

                                   A.MAGNA          TV          LAVAGNE        PALESTRA M        PALESTRA F


 8:30-10:30                        AC                  B                 DE                       HI                          LF
                                       +4G                 +5G             +3G                     +2G                      +1G





11:00-13:00                       LF                   A                 BC                      DE                         HI   
                                        +2G                +1G             +4G                     +5G                      +3G


VENERDI' 25 2° GIORNO:

                                   
                                   A.MAGNA          TV          LAVAGNE        PALESTRA1         PALESTRA 2



8:30-10:30                        HI                   L                 FA                       BC                          DE     
                                      +3G                +4G             +2G                     +1G                         +5G





11:00-13:00                     DE                  H                  IL                        FA                          BC        
                                      +1G               +3G               +5G                     +4G                        +2G

Ricordiamo che gli studenti che finiscono le lezioni alle 12.00 sono liberi di andare a casa. Mentre gli studenti che finiscono le lezioni alle 14.00 devono restare a scuola anche dopo la fine dell'autogestione.